lunedì 31 ottobre 2016

06) Indaco nella scienza

Un giovane Isaac Newton, intorno agli anni 1660, comprò dei prismi in una fiera vicino Cambridge e poco dopo fece la storia dell'ottica con un celebre esperimento: fece attraversare uno di essi da un fascio di luce solare molto stretto, proiettando lo spettro (simile all'arcobaleno) su un muro. Quello che riscontrò fu che esso era un continuo di colori, ma decise di discretizzarlo in 7. Per fare ciò, poiché la sua vista non era eccezionale e inoltre voleva garantire una certa obiettività nelle osservazioni, chiese a un suo amico di separare la proiezione e dividerla in 7 colori principali: Essi, come già detto, sono Rosso, Arancione, Giallo, Verde, Blu, Indaco, Viola.
Secondo questa rappresentazione, tuttavia, il colore che lui indicava come Indaco non è quello che è ufficialmente riconosciuto adesso, ma sarebbe un colore molto più simile al blu scuro, mentre quello che lui indicò con Blu è in realtà un azzurro chiaro.
C'è anche da dire che noi esseri umani abbiamo molte difficoltà del distinguere tonalità di colore tra il blu e il viola (come si può notare nell'arcobaleno qui sotto, dove le ultime due bande sono quasi indistinguibili), quindi la posizione del "reale" colore Indaco non è molto chiara ed è ancora dibattuta.
Possiamo dire però che il caso del colore Indaco è affascinante perché ha messo in luce (gioco di parole a parte) le difficoltà che abbiamo nel comprendere la natura fisica delle cose, in particolare il fatto che la luce, quella solare, non è semplicemente un insieme di colori messi assieme, ma un continuo di spettri costituito da varie lunghezze d'onda, ciascuna con una sua intensità.
Fonte: https://en.wikipedia.org/wiki/Indigo

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